Cari amici di Elegance Moda,
ecco un altro articolo informativo della nostra rubrica.
QUEST’ARTICOLO È STATO SCRITTO DA
TIZIANA ALESSANDRA PERILLI
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Come promesso, questa volta vi parlerò di un massaggio poco conosciuto: il linfodrenaggio, chiamato anche massaggio linfodrenante distrettuale (DLM); distrettuale perchè privilegia la zona interessata dall’ edema (ginocchio, caviglia, piede, braccia…) a differenza di altri massaggi eseguiti su tutto il corpo.
Noi donne possiamo ricorrere a questo massaggio non solo in caso di edema, ma anche di ritenzione idrica, cellulite e insufficienza venosa.
A tante, infatti, sarà capitato di avvertire un senso di pesantezza e dolore alle gambe, specialmente di notte o dopo essere state in piedi tante ore. E di avere, a livello di cosce e caviglie, capillari molto evidenti (le “teleangectasie” direbbero i medici).
Il DLM è particolarmente indicato in questi casi.
La tecnica per il drenaggio manuale della linfa fu inventata negli anni ’30 dal biologo Vodder e migliorata dal medico francese Leduc negli anni ’80.
Ancora oggi entrambe le tecniche sono utilizzate da noi estetiste.
Per poter eseguire questo massaggio è necessaria una buona conoscenza dell’ anatomia e del percorso che la linfa segue nel corpo umano.
Prima di iniziare il linfodrenaggio vero e proprio è necessario “svuotare” le principali stazioni di raccolta della linfa.
Io ho imparato il metodo Leduc che si basa su 2 manovre principali: la prima é detta di “richiamo” (si parte dalla zona prossimale, cioé più vicina ai linfonodi del distretto su cui dobbiamo lavorare per svuotare i vasi linfatici), la seconda di “convogliamento” (i vasi linfatici superficiali drenano i liquidi fuoriusciti dai tessuti massaggiati).
L’ estetista eseguirà queste manovre molto lentamente per dare tempo alle valvole linfatiche di svuotarsi.
Non si avvertirà alcuna pressione sulla zona massaggiata, ma solo le mani dell’ estetista che “tira” la pelle fin dove questa lo consente.
Le manovre sono superficiali perché i capillari linfatici si trovano nel sottocute. Per questo la zona non si presenterà arrossata né dolorante, anzi la pelle sarà più pallida proprio perché si sarà stimolato e riattivato il microcircolo linfatico.
La lentezza di questo massaggio spinge a rilassarsi, producendo un effetto benefico su tutto l’ organismo.
Per eseguire queste manovre non si usano né oli, né creme perché le mani non devono scivolare, ma al contrario devono essere ben aderenti alla pelle per poterla “tirare”.
Prima di iniziare col massaggio l’ estetista misurerà, in vari punti, la circonferenza della zona da trattare, segnandola con un pennarello indelebile. E rimisurando gli stessi punti si potrà verificare una riduzione anche di alcuni cm già dalla prima seduta.
Per ottenere dei risultati ancora migliori vi consiglio di usare calze a compressione graduata che aiutano la risalita della linfa dagli arti inferiori verso il cuore.
Bisogna sempre seguire un’ alimentazione sana, bere 2 litri di acqua al giorno e fare attività fisica regolarmente.
Il linfodrenaggio é molto efficace anche sul viso… ma di questo vi parlerò la prossima volta.